Privacy Policy In Italia un bambino su due nel 2020 soffrirà di allergia - Micomedicina

In Italia un bambino su due nel 2020 soffrirà di allergia

2) In Italia un bambino su due nel 2020 soffrirà di allergia

Scritto da Redazione il 28.05.2011

I dati sono allarmanti. Entro il 2020 un bambino su due avrà problemi allergici, a causa dell’inquinamento, dello stress ma anche all’eccessiva igiene.

I  dati allarmanti emergono dal 2° Congresso Nazionale IFIACI (Federazione delle Società Italiane di Immunologia, Allergologia ed Immunologia Clinica) che si conclude oggi 28 maggio, a Roma.

“Il calcolo è semplice – spiega Massimo Triggiani, presidente eletto della Siaic e docente di Allergologia e immunologia clinica presso l’università Federico II di Napoli – se si tiene presente il trend di aumento dal 2000 al 2010, continuando l’estrapolazione di questa retta (attualmente siamo quasi al 20%), l’aumento di incidenza supererà il 40%. Occorre reagire affinché questa tendenza non si incrementi ulteriormente”.

Inquinamento e eccessiva sterilizzazione

L’inquinamento dell’aria delle nostre città è uno dei fattori chiave della crescita esponenziale del fenomeno, in quanto l’esposizione agli inquinanti  provoca infiammazione delle vie aeree facilitando l’arrivo e la penetrazione degli allergeni e la relativa captazione delle cellule del sistema immunitario. In più, una volta che il paziente è sensibilizzato, i sintomi allergici sono più forti.

Ma anche la vita che conduciamo può provocare o influenzare fenomeni allergici, Lo stress incide sul sistema immunitario peggiorando varie forme di allergia, in particolar modo quelle cutanee come l’orticaria, a cui oggi si affianca l’angioedema come disturbo manifesto.

Infine, il problema della sterilizzazione degli oggetti che ci circondano e del cibo giocano un ruolo importante. La nostra società, sempre più pulita e sterilizzata, influenza e rende più fragile il nostro sistema immunitario che, non avendo più lavoro di difesa contro le infezioni da svolgere, arriva a commettere errori frequenti, come le reazioni nei confronti di allergeni e microrganismi che in realtà sono innocui. L’ambiente è cambiato, influenzando in modo particolare i primi anni di vita del bambino: alle malattie infettive, largamente diffuse sino a qualche decennio fa, oggi si affiancano nuove forme virali.

“Adesso si vive meglio sotto tanti punti di vista, e soprattutto più a lungo – sottolinea il prof. Francesco Marcucci, consigliere SIAIC e pediatra allergologo – è cambiata la microflora intestinale, si è conseguita la sterilità degli alimenti, la vaccinoterapia ha debellato alcune malattie infettive, e l’uso degli antibiotici ci tutela costantemente. Questi sono aspetti che hanno sostanzialmente modificato l’ambiente. Ora stiamo pagando lo scotto della modernità: abbiamo meno patologie infettive, probabilmente più patologie tumorali. Abbiamo guadagnato sotto certi aspetti ed abbiamo decisamente perso in tanti altri”.

I consigli

Dinanzi a questo aumento di incidenza delle allergie, che colpisce soprattutto i bambini, gli avvertimenti degli specialisti della IFIACI, condivise dalle tre società di allergologia:

evitare l’esposizione agli acari delle polveri soprattutto quando c’è una familiarità per allergia, limitando negli arredi l’uso di moquette, tappeti, tendaggi pesanti e giochi di peluche
– spendere una vita il più possibile all’aria aperta
– adottare delle diete che limitino l’uso di cibi altamente calorici onde evitare l’obesità, strettamente legata alle patologie respiratorie. Frutta, verdure e cibi con vitamine A e D i più consigliati
– appena possibile incrementare l’attività sportiva, che favorisce lo sviluppo armonico dell’apparato respiratorio.

Rispondi