Privacy Policy Marzo 2012 - Pagina 2 di 2 - Micomedicina

Tumori, il futuro delle cure

Tumori, il futuro delle cure

Materiale editorialeDescrizione e modalità di aggiornamento

Si aprono nuove strade per colpire le cellule tumorali, illustrate al congresso mondiale dell’Asco, il più importante al mondo per gli oncologi, appena concluso a Chicago. Sono tre in particolare le nuove strategie anticancro presentate. I ricercatori puntano a tagliare i viveri alla cellula killer, impedendo la formazione di vasi sanguigni che nutrono il tumore grazie a farmaci anti-angiogenesi. Si punta molto anche sui geni, con farmaci che interferiscono con quelli implicati per esempio nel tumore al polmone o con i geni che regolano il metabolismo delle cellule cancerose. E’ possibile anche intervenire sulle cellule staminali immature del tumore soprattutto con i nuovi farmaci chiamati small molecules, piccole molecole che possono diventare veicoli di sostanze tossiche. Possono essere prodotte dai batteri e non da cellule umane come gli anticorpi monoclonali.

Siamo entrati dunque nella terza era delle cure anticancro: quella della diversificazione. Dopo la chemioterapia, che agisce impedendo la moltiplicazione delle cellule tumorali, ma anche di quelle sane, dopo la terapia personalizzata che colpisce bersagli molecolari del tumore che però ha ancora ampi margini di miglioramento, siamo approdati in una fase di approccio innovativo al tumore: colpire il suo ambiente per stroncarlo sul nascere.

Articoli Marzo 2013

Scarica il file contenente tutti gli articoli del mese con il link riportato sotto

Download: Qui

Editoriale Marzo

Micoeditoriale Marzo 2012

Benvenuti al micoeditoriale di Marzo; sempre più votati a questa causa della “Fungocrazia” , continuamo questa opera apparentemente disperata di apertura delle coscienze…..apertura verso cosa? Verso il nuovo mondo delle SIMBIOSI, in un mondo dove si abbia consapevolezza che ogni singolo atto della nostra esistenza è legato indissolubilmente ad altre numerosissime esistenze che sono dentro di noi e attorno a noi, ed il vivere non è altro che favorire la presenza di altre vite che con noi e in noi partecipano alla vita. Che poi un giorno o l’altro si debba anche noi morire non è molto importante nel ciclo della natura, lo è sicuramente per noi e questo assilla tutta la nostra vita perché non ci rassegnamo al destino ineluttabile. E questo ci porta inconsapevolmente a negare l’essenza stessa della vita, che trascende questo nostro destino, pensando che la nostra fine biologica sia la fine di tutto: ma come disse Tiziano Terzani la mia fine è solo l’inizio” nelle sue e nostre convinzioni spirituali di natura ciclica ed energetica. La vera vita non è di questo mondo, lo dicono tutte le religioni, e sembra paradossale che parlando di medicina e biologia si finisca per parlare di spiritualità. Ma come sappiamo bene nella pratica dei mantra o in semplici gesti come la preghiera o la meditazione, il bisogno di trascendenza comune a tutti i popoli per mezzo della religiosità, fornisce uno dei mezzi più potenti di tutela della vita individuale perché è affermazione dell’importanza e della sacralità della vita, in ogni suo gesto ed espressione, quindi anche della natura, e l’aver perso il contatto con la vita, cioè con la natura, ma averla utilizzata, repressa e annichilita nella folle corsa individuale all’affermazione di se stessi (io esisto, appartengo a me stesso e non morirò) sia come uomo che come collettività, ci ha portati a questo punto con l’inquinamento alle stelle, le catastrofi naturali, le risorse energetiche che stanno finendo e le malattie, come i tumori, che sono una vera e propria epidemia silente di cui nessuno parla. Il tutto è per aver perso il concetto di simbiosi, la vita che ricicla e riconduce alla vita. L’uomo, la società accanto all’esistere dovrebbe togliere l’IO, ma parlare al plurale: Noi come collettività esistiamo, apparteniamo l’uno all’altro e quando moriremo quello che resterà di noi servirà a nutrire il resto della vita e della colonia sociale di cui facciamo parte. In fondo è quello che hanno fatto i grandi della storia da Leonardo a Raffaello per la scienza e per la pittura da Bach a Madre Teresa di Calcutta a Gandhi e tanti altri fino ai nostri genitori, che con una platea molto più limitata e senza la genialità o la follia dei grandi, ma con amore ci hanno fatto essere quello che siamo: esseri coscienti che bisogna dare per ricevere amore che è l’unica forma di simbiosi che possa farci arrivare a Dio.

Dopo questa Full Immersion di amore…(oddio mi sto sciogliendo….) torniamo al mese di Micomedicina con alcuni titoli che sicuramente vi interesseranno, visto che il motivo strisciante di tutti i nostro fare è sempre l’oncologia il primo articolo è sul Futuro delle cure per i tumori dove si riprendono le conclusioni del congresso degli Oncologi a Chicago del 2011 con le tre nuove strategie anticancro: tagliare i viveri alla cellula K (cancerosa) impedendo la formazione dei vasi sanguigni che nutrono il tumore grazie a farmaci anti-angiogenesi, le terapie con i geni che regolano il metabolismo delle cellule K e le terapie sulle cellule staminali immature del tumore con piccole molecole prodotte da Batteri!! Ecco qui che la vita sconfigge il K, anche sotto forma di batteri, perché no ! Il secondo riguarda più direttamente i funghi; (anche se per quanto riguarda l’articolo precedente sappiamo che, per i principi della micomedicina, dietro i batteri c’è sempre un fungo che li governa) la Forfora: mappato il genoma del fungo che la provoca ed il fungo è la Malassezia furfur che si nutre degli acidi grassi rilasciati dalle ghiandole sebacee ma per farlo deve trasformare il sebo in acido oleico attraverso le lipasi, enzimi che provocano il rilascio di sostanze tossiche che irritano l’epidermide squamano il cuoio capelluto e causano la forfora. Come vedete ovunque siano i funghi si comportano sempre allo stesso modo per nutrirsi devono trasformare sostanze in altre tramite enzimi autoprodotti, gli enzimi ma molto più spesso i metaboliti, le sostanze prodotte dall’azione degli enzimi stessi, in qualche caso possono essere favorevoli all’organismo come si è rivelato per le penicilline.

Andremo a dare un’occhiata anche ad un altro aspetto, non secondario del nostro organismo, come il tessuto connettivo, secondo un’ottica del tutto particolare quella della Nanomedicina e ingegneria dei tessuti che insieme con le cellule staminali, costituiscono la frontiera della medicina del futuro. L’idea è semplice: bisogna dare, nella ricostruzione dei tessuti lesi, un’impalcatura alle cellule staminali attraverso le nano-fibre cioè fibre piccolissime (bio-protesi) ovvero nano bio-protesi a cui verranno ancorate le cellule staminali dell’organo o tessuto che si vuole ricostruire. Ebbene io ritengo che questo sia proprio il meccanismo con cui lavorano i funghi nella loro funzione plastica. I meccanismi potrebbero essere di natura bioelettrica (piezoelettricità) e coinvolgere anche i cristalli come nel quarto articolo Microcristalli e cancro. Sono importanti le affermazioni che i cristalli si formano per solidificazione graduale di sostanze disciolte in un liquido (come avviene nel corpo umano) o per sublimazione di un gas. Queste formazioni liquide nell’organismo (fase nematica) sono soggette a forze ioniche (reticolo ionico) formato da interazioni elettrostatiche in continuo movimento che possono, attraverso l’effetto Kevran, determinare “trasmutazioni biologiche e atomiche a bassa energia” cioè produrre il minerale-cristallo che serve all’organismo attraverso gli enzimi prodotti dai funghi: Il tutto avviene nel tessuto connettivo passando dalla fase sol alla fase gel. Semprechè i funghi presenti siano i simbionti. L’ultimo articolo è una chicca veramente importante ed ha un titolo lunghissimo “caratterizzazione dei meccanismi molecolari usati dai funghi patogeni per catturare lo zinco dall’ospite durante il processo d’infezione” e dice tutto.

Quello che non si dice è che mettendo insieme i cinque articoli ci sono insieme le basi ed i meccanismi della micomedicina.

Chissà a chi interessa ?

 

Dott Maurizio Bagnato

Medico chirurgo Micologo