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Aspartame e i dubbi di cancerogenicità

 

Aspartame e i dubbi di cancerogenicità

 

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L’aspartame è il dolcificante artificiale più diffuso al mondo, ha le stesse calorie dello zucchero, ma è duecento volte più dolce. Scoperto nel 1965, l’aspartame è stato approvato in Italia solo nel 1982 per i sospetti di tossicità e di cancerogenicità, ora entro settembre la società europea per la sicurezza alimentare, EFSA, dovrà riformulare un verdetto sui rischi dell’aspartame. L’ha ordinato la Commissione Europea dopo la pressione fatta da alcuni parlamentari e dalla stampa, in particolare dal quotidiano Le Monde.

Nel 2005, uno studio indipendente condotto dall’istituto Ramazzini di Bologna dimostra la cancerogenicità dell’aspartame, che, dopo essere assunto nell’intestino e poi nel fegato, si trasforma in metanolo. Controversa anche la dose minima di fenilalamina o aspartame che possiamo tollerare ogni giorno: il limite è stato fissato dall’industria produttrice a 40mg per chilogrammo, ma non ci sono studi indipendenti sulla dose minima giornaliera. Inoltre i prodotti che contengono aspartame non precisano la quantità per confezione e quindi è difficile per i consumatori calcolare la dose ingerita ogni giorno. L’aspartame è presente in quasi 5mila prodotti: gomme da masticare, caramelle, bevande, yogurt, prodotti alimentari light o diet, dentifrici, farmaci pediatrici.

L’aspartame è molto usato anche per la convinzione che non faccia ingrassare. Ci sono però evidenze del ruolo delle sostanze light e degli edulcoranti artificiali nella sindrome metabolica. Gli allevatori di maiali usano l’aspartame nella dieta dei suini destinati all’ingrasso.

 

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