Fungo Vs biodiversità
Roma 24 Maggio La scoperta è sensazionale ed alquanto agghiacciante: il 65 per cento delle estinzioni di specie animali e vegetali avvenute negli ultimi due decenni non è imputabile agli esseri umani (almeno non direttamente) bensì ai funghi. La scoperta è stata condotta da un gruppo di ricerca coordinato da Matthew Fisher dell’Imperial College London, in Gran Bretagna, e pubblicato su Nature.Finora il problema dei funghi era stato considerato di tipo esclusivamente agricolo (danni alle colture alimentali), adesso lo spettro si amplia anche all’ambiente.Il gruppo di ricerca sentenzia:” E solo monitorando la diffusione delle infezioni fungine e intervenendo preventivamente si potranno evitare conseguenze ancora peggiori per la biodiversità”. I dati sono sotto gli occhi di tutti : ogni anno vengono distrutte mediamente 125 milioni di tonnellate di mais, grano, riso, patate e soia”.Sul fronte ambientale, dai dati raccolti da ProMED eHealthMap, agenzie internazionali specializzate nel monitorare la comparsa e diffusione di nuove patologie, i ricercatori hanno scoperto che oltre 500 specie di anfibi e alcune di api ,tartarughe marine, pipistrelli e coralli sono seriamente minacciate da funghi patogeni.Un evento in continua crescita : dal 1995 al 2010, le infezioni fungine sono cresciute dall’ 1 al 7 per cento. Ciò è un problema per la biodiversità, ma anche per il riscaldamento globale. La moria o il danneggiamento di alberi causati dai funghi si traducono in circa 230-580 mega tonnellate di CO 2 che non vengono assorbite dalla vegetazione e contribuiscono ad arricchire la cappa atmosferica che ci sta surriscaldando.Il problema di fondo risale all’attività dell’uomo con i suoi viaggi (per il commercio) ha contribuito alla diffusione e proliferazione delle malattie fungine su scala mondiale a partire dalla metà del ventesimo secolo. Per questo,tuonano i ricercatori, la comunità internazionale deve impegnarsi ad aumentare i controlli alle frontiere sui prodotti di origine animale e vegetale (possibile veicolo di malattie) e a stanziare risorse per prevenire l’ulteriore diffusione di nuove infezioni.
Rispondi