Ancora una volta ospite del paginone centrale è il fungo Phellinus linteus con ben tre pubblicazioni collegati alla sindrome dell’intestino poroso o leaking gut sindrome. Il primo del 2012 dell’Università di Taiwan è sull’Inotilone un terpenoide contenuto nel Phellinus l. che dimostra una potente attività antinfiammatoria sia in vivo che in vitro inibendo l’ MMP-9 e NF kB attraverso una soppressione del TNF e NO aumentando così le capacità antiossidanti di CAT SOD e GPx. Il secondo è un editoriale francese Myconews nel quale il Phellinus l.agisce nella sindrome dell’intestino poroso ristabilendo l’equilibrio TH1/TH2 con l’inattivazione dei mastociti che, a sua volta, sopprime l’eccesso di produzione di IgE, l’attività anticomplementare nell’infiammazione, l’immunostimolazione dei linfociti delle placche del Peyer, e il ristabilire la continuità della barriera mucosa attraverso l’azione cementante della chitina, un mucopolisaccaride, in esso contenuto. L’ultimo è sui preparati curativi dei guaritori del Niger dove il Phellinus allardii è sempre presente nelle malattie GI.
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