Privacy Policy VITAMINA D E DEPRESSIONE - Micomedicina

VITAMINA D E DEPRESSIONE

Vitamina D e depressione, nuove conferme


Tra 20 anni, secondo lOrganizzazione Mondiale della Sanit, sar il problema di salute pi diffuso, una delle principali cause di disabilit che gi oggi rende problematica la qualit della vita di oltre 450 milioni di persone in tutto il globo. Per gli esperti dellOMS, la depressione la malattia del secolo, un fardello per la collettivit da un punto di vista sia sociale che economico. Comprendere a fondo i fattori scatenanti dellinstabilit mentale per adottare le giuste contromisure uno dei principali obiettivi della comunit scientifica. Negli ultimi tempi, tra i campi dindagine pi frequentati, vi anche quello che riguarda il contributo della vitamina D alla funzionalit del sistema nervoso centrale. Conferme in questo senso sono arrivate dai dati del terzo US National Health and Nutrition Examination Survey, secondo cui le persone carenti di vitamina D hanno evidenziato un rischio superiore di incorrere in crisi depressive rispetto ai soggetti con livelli nella norma. Non sappiamo scrivono i ricercatori della Georgia State University sulle pagine dellInternational Archives of Medicine se sia la carenza di vitamina D a portare alla depressione oppure se sia questultima a causare questo tipo di carenza. Sono necessari ulteriori studi per decifrare il preciso ruolo della vitamina D nei disturbi psicosomatici. I dati sono stati ricavati a seguito di analisi su 7.970 soggetti statunitensi dai 15 ai 39 anni di et. Per la valutazione dei sintomi depressivi stato utilizzato un classico test diagnostico, il National Institute of Mental Healths Diagnostic Interview Schedule, affiancato dalla misurazione di altri parametri ematici tra cui il dosaggio della vitamina D. I risultati hanno cos evidenziato che i soggetti con livelli di vitamina D al di sotto dei 50 nanomoli per litro (nmol/L) presentavano una probabilit maggiore dell85% di avere crisi depressive rispetto alle persone con valori al di sopra dei 75 nmol/L. Il ruolo giocato dalla vitamina D nella salute mentale non ancora chiaro, ha precisato Vijay Ganji, coordinatore del team di ricerca. Tuttavia, si ipotizza che la forma attiva della vitamina sia in grado di agevolare il metabolismo del glutatione un potente antiossidante a livello delle cellule neuronali, incrementandone le capacit di difesa dai processi degenerativi ossidativi. Link V. Ganji et al., Serum vitamin D concentrations are related to depression in young adult US population: the Third National Health and Nutrition Examination Survey

Vitamina D contro depressione e attacchi di panico

Con il termine vitamina D, si intende un gruppo di pro-ormoni costituito da 5 diversi tipi di vitamine (da D1 a D5) che viene prodotta a seguito di una esposizione solare. La sua scoperta fu legata al rachitismo, in quanto si scopr che i bambini affetti da questo male, se esposti al sole guarivano. Purtroppo questo evento, che permise la scoperta di questa vitamina, leg in qualche modo il destino della stessa, confinando la vitamina D come co-responsabile del riassorbimento di calcio al livello renale, dellassorbimento intestinale di fosforo e calcio e dei processi di mineralizzazione dellosso. La dose giornaliera di vitamina D consigliata di 400U.I., che corrispondono a circa 15 minuti di esposizione giornaliera alla luce del sole (scoprendo braccia, viso e gambe). Uno studio inglese della University College London, ha analizzato i dati derivanti da 7401 persone nate nel 1958; questi dati comprendevano tutte le informazioni ricavate da questionari a cui questi soggetti furono sottoposti a 45 anni di et. Lo scopo dei questionari era quello di individuare fenomeni di depressione, ansia, panico e fobia. Dai dati emerso che coloro i quali avevano pi alti livelli di vitamina D nel sangue, avevano il 43% di rischio in meno di manifestare fenomeni depressivi e il 67% di rischio in meno di manifestare attacchi di panico. Questo risultato sembra essere legato alla mezza et, perch ad et superiori, bassi livelli di vitamina D non hanno prodotto nessuno risultato degno di nota. Ancora una volta apprendiamo nuovi ed interessanti risvolti di questa vitamina nellinfluenzare importanti processi fisiologici, quindi consiglio di controllarne bene i livelli di assunzione, tramite una corretta esposizione solare o tramite alimenti come il pesce azzurro e le uova.

Rispondi