Privacy Policy Funghi Officinali

Funghi per la digestione


L’intestino, con la sua notevole area di contatto con i prodotti della digestione (circa 300 metri quadrati di superficie), rappresenta uno tra i più importanti organi del corpo; svolge infatti importanti funzioni digestive, promuove l’assorbimento dei nutrienti e collabora con reni, pelle e polmoni nei processi di eliminazione dei rifiuti organici e delle tossine.

Gli ultimi tratti dell’intestino, il colon (o intestino crasso) e il retto, sono certamente la parte più importante perché in tale sede, grazie agli enzimi ed alla flora batterica, termina la digestione e vengono assorbite molte sostanze importanti: l’acqua, gli aminoacidi (i costituenti delle proteine) e parecchi dei prodotti medicinali eventualmente usati.

Ma affinché l’intestino possa funzionare correttamente occorrono due requisiti fondamentali:
– che la flora batterica presente sia attiva e qualitativamente adeguata per completare la digestione,
-che le pareti intestinali siano sufficientemente pulite per consentire un corretto assorbimento dei nutrienti.

Leggi tutto

Albatrellus ovinus

Albatrellus ovinus (Schaeff. ex Fr.) Kotl. & Pouz

Tassonomia
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Sottoclasse Holobasidiomycetidae
Ordine Russulales
Famiglia Albatrellaceae
Genere Albatrellus
Sottogenere Albatrellus S.F.Gray 1821

Nome italiano
Fungo del pane.

Nome inglese
Sheep polypore.

Sinonimi
Albatrellus albidus (Pers.) ex S.F.Gray 1821
Polyporus carinthiacus (Pers.) ex Roques 1832
Polyporus luteolus (Beck.) Velen. 1922
Polyporus limonius Velen. 1922
Polyporus lutescens Velen. 1922
Scutiger ovinus (Schaeff.) Murril 1920

Cappello
Diametro 6-15 cm, 1-3,5 cm di spessore, quasi circolare, convesso o spianato, a volte depresso al centro, margini a lobi ondulati, sottili e spesso macchiati di giallo. Superficie glabra, sovente si presenta screpolato al centro del cappello con una fessurazione a tasselli quadrati; colore da bianco a crema ma a volte con macchie brune, giallo-limone o verdastre in età avanzata. Imenoforo con tubuli corti 1-5 mm, pori rotondi o angolosi in numero 2-4 per mm, decorrenti sul gambo, da bianchi a crema nel fungo fresco, tendenti al giallastro al tocco.

Gambo
Centrale o eccentrico, bianco-brunastro, tomentoso e rugoso, generalmente corto, fino a 8 cm, normalmente libero anche su esemplari concresciuti; diametro 1-4 cm, leggermente clavato alla base ma attenuato al piede.

Carne
Bianca, poi giallastra, soda e di facile frattura. Odore e sapore gradevole, fungino.

Habitat
Terricolo, in boschi di conifere in montagna, simbionte dell’Abete rosso, spesso numeroso negli ambienti di crescita; in estate-autunno.

Commestibilità e tossicità
Discreto commestibile solo quando è giovane e fresco, coriaceo e non digeribile da adulto.

Reazioni chimiche
Reazione rossastro-bruna all’idrato di potassio (KOH).

Microscopia
Spore bianche in massa, elissoidi a parete sottile (4-5 × 3-4,5 µm) non amiloidi; Basidi 20-25 × 4-5 µm; ife 2-8 µm di diametro, rigonfie fino a 16 µm, senza giunti a fibbia.

Osservazioni
Più adatto alla conservazione sott’olio o sott’aceto.

Somiglianze e varietà
Altre specie simili oltre al già citato Albatrellus confluens sono Albatrellus subrubescens, considerato tossico e causa di sindrome gastrointestinale, simbionte di Pino silvestre e con gambo di colore aranciato alla base mentre tende a macchiarsi di giallo-verde nell’A. ovinus che è simbionte di Abete rosso. Albatrellus cristatus ha gambo più verdastro e carne coriacea e come il precedente può causare disturbi gastrointestinali. Infine una specie simile èOsteina obducta, facilmente differenziabile in quanto più minuta, con aspetto fascicolato, crescita lignicola e consistenza legnosa a maturità.

Curiosità
I funghi del Genere Albatrellus che hanno interesse alimentare, Albatrelus ovinus e Albatrellus confluens, sono prevalentemente reperibili in ambiente prealpino ed alpino. Fanno la loro apparizione nelle zone più umide, buie e fresche del sottobosco, spesso nei siti di rinvenimento occupano interi pendii montani. In Trentino sono una presenza costante del panorama micologico locale e rivestono particolare interesse come funghi da destinare alla conservazione sott’olio, per tale motivo vengono ricercati con particolare attenzione. Gli Albatrellus tra i cosiddetti funghi boletoidi e cioè con imenoforo a pori e tubuli, si differenziano bene perché i tubuli sono talmente corti da far pensare quasi ad una loro assenza, in sostanza i pori potrebbero essere interpretati come delle cavità, delle piccole introflessioni a cratere del derma. I pori nel fungo giovane sono talmente minuti da non essere visibili ad occhio nudo.

Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi

Foto e Descrizioni
Regione Lombardia, Agosto 2008, foto di Massimo Biraghi.

Cordyceps unilateralis

Il Cordyceps unilateralis è un fungo parassitoide che infetta le formiche, in particolare le Camponotus leonardi, alterando il loro comportamento, al fine di garantire la distribuzione capillare delle sue spore. Si tratta di un esempio lampante di parassitismo.[1]. Le formiche vengono infettate attraverso gli spiracoli per la respirazione; le spore del fungo riescono a raggiungere dei tessuti relativamente deboli e comincia a svilupparsi. Quando il fungo è pronto a produrre spore i miceli raggiungono il cervello della formica ed altera le reazioni ai feromoni gestendo il comportamento della formica che raggiunge un microclima adatto al fungo (generalmente temperatura tra i 20° e i 30°, 25 cm dal suolo).

Descrizione della specie

La specie può essere identificata alla fine del suo ciclo di vita per la sua struttura riproduttiva, costituita da uno stroma, nerboruto ma ancora duttile, di colore scuro, il cui stelo si estende dalla parte posteriore della testa della formica alla quale ha provocato la morte. Il fusto ha un ascocarpo appena sotto la punta.

Non commestibile, senza valore.

Chaga

Cordyceps sinensis: il fungo della salute e della virilita’

chaga

chaga

CORDYCEPS SINENSIS: IL FUNGO DELLA SALUTE E DELLA VIRILITA’ Cordyceps sinensis: il nome latino non vi dirà niente, ma questa radice, o fungo, che cresce abbondante nel Tibet detiene l’invidiabile primato di essere funzionale a curare tutti i mali dei polmoni, enfisema e tumori compresi, e essere allo stesso tempo un ottimo tonico della vita sessuale. Molto più sano del viagra e molto meno pericoloso. Questa pianta che è molto usata nella medicina tradizionale cinese da millenni adesso è stata studiata scientificamente anche dalla medicina tradizionale che ha confermato per via empirica le sue proprietà. In particolare si è parlato di essa alcuni giorni fa durante un importante convegno tenutosi a Roma dove si sono incontrati cattedratici italiani e cinesi, alcuni dei quali esperti nell’ago puntura e nella cura con le medicine tradizionali cinesi, come il Professor He Jialang. Docente al Zhejiang chinese medical university in Cina e noto agopuntore in Italia. Jialang, insieme a un cattedratico italiano, il noto immunologo professor Samuele Paparo, della seconda facoltà di Medicina de La Sapienza a Roma, e insieme ad altri due accademici cinesi, padre e figlio (Yueai Ke e Chuaiti Ke) dell’Institute of mediacl reserach dell’Univesità di San Diego in California e al professor Yong Sheng Fan della Zhejiang medical chinese University, hanno lavorato insieme su questa radice per dimostrarne le sorprendenti proprietà. Negli scorsi anni questa pianta dal nome difficile da ricordare ha ricevuto costanti e sempre maggiori attenzioni da parte dei chimici e dei biologi oltre che dei medici veri e propri. Il segreto di questa radice sta nel riuscire a bilanciare perfettamente i linfociti Th1 e Th2 che sono molto importanti per le risposte immunitarie dell’organismo. Polmoni di animali di laboratorio ridotti molto male per cause di vario tipo hanno riottenuto la loro elasticità dopo trattamenti con il cordyceps. E la chimica non ha fatto altro che confermare quanto i medici che curano i pazienti con le piante classiche della medicina tradizionale cinese sanno da millenni. Inoltre questa pianta potrebbe avere effetti benefici preventivi contro molte forme di tumore. Naturalmente, come su accennato, il piatto forte per la commercializzazione consiste anche nell’ essere da sempre apprezzata come un tonico vagamente afrodisiaco. Ma non da “one shot a time”, come le pastiglie blu della Pfizer, bensì come un farmaco che migliora stabilmente la vita sessuale aiutando la salute. C’è da dire che l’eccessiva domanda di questa radice, che è venduta in Italia soprattutto via internet o in erboristerie molto specializzate, sta ponendo seri problemi ambientali al Tibet dove prevalentemente si trova. Si vende anche una forma di parassita fungino di questa pianta che in pratica avrebbe gi stessi effetti e si spera in futuro di potere produrre il suo principio attivo in laboratorio. Così si potrà continuare a usufruire dei suoi incredibili effetti senza che i tibetani debbano lamentare troppi danni ambientali. Dimitri Buffa

Segnal

Auricularia auricola judae (mok yhee)

Caratteristiche dell’ Auricularia agricola judae :

Sporoforo: 3-9 cm, liscio, elastico, a forma di orecchietta irregolare, sessile o con piccolo gambo, bruno-rossastra o bruno-olivastra; a gruppi.
Carne: prima gelatinosa-elastica, fragile da secca; senza odore e sapore particolari.
Spore: bianche in massa.
Habitat: cresce su legno di latifoglie (specialmente di Sambuco), tutto l’anno.
Commestibilità: buon commestibile, molto ricercato in alcuni Paesi orientali.
Nella Medicina Tradizionale Cinese, l’Auricularia è stato utilizzato da migliaia di anni per il trattamento di: ipertensione, arteriosclerosi, patologie arteriose e venose, gastrite, colite emorroidi, sanguinamento uterino. In Europa è stato usato per il trattamento di: dolori addominali, crampi, azione antivirale, antibatterica ed antiparassitaria.

Auricularia auricola judae